IL CONDAGHE DI SAN PIETRO DI SILKI, a cura di Alessandro Soddu e Giovanni Strinna
(Nuoro, Ilisso, Bibliotheca Sarda “Grandi opere”, 2013)
In Sardegna, durante i secoli XI-XIII, il termine condaghe designava un manoscritto in cui si registrava un negozio giuridico o una lite giudiziaria, oppure, per estensione, una raccolta di tali registrazioni. Tra i condaghes che si sono conservati, quello di S. Pietro di Silki, che è annoverato tra i più antichi monumenti della lingua romanza, rappresenta l’esempio più considerevole sul piano quantitativo, ma la sua rilevanza è data anche dall’antichità delle schede che vi sono trasmesse (alcune risalenti alla seconda metà dell’XI secolo) e dall’ampiezza dell’arco temporale che ricoprono (le registrazioni giungono fino alla metà del XIII).
La presente pubblicazione giunge a oltre un secolo dalla precedente edizione del testo a cura di Giuliano Bonazzi, cui sono seguite due ristampe (nel 1979 e nel 1997) e una significativa serie di saggi dedicati agli aspetti cronologici e linguistici e ai contenuti politico-istituzionali, sociali, economici e geografici relativi al giudicato di Torres. “Il condaghe” per eccellenza è diventato così una delle fonti privilegiate per lo studio della Sardegna medievale mentre, paradossalmente, sono stati estremamente esigui gli studi sullo stesso codice e sul soggetto produttore. Attraverso questa nuova edizione, fondata su un’analisi autoptica del manoscritto, si intende pertanto restituire la dovuta centralità al testo, evidenziandone le caratteristiche di ordine codicologico, paleografico e diplomatistico, ma allo stesso tempo cercando anche di andare incontro a un pubblico di non specialisti.
I saggi introduttivi, corredati di una cronotassi delle badesse e dei priori di S. Pietro di Silki e dei giudici di Torres e di un’appendice fotografica e cartografica (quest’ultima dedicata alle curatorias del giudicato di Torres e agli insediamenti documentati nel condaghe), si propongono di ricostruire un quadro complessivo della storia dell’ente, dell’organizzazione del cenobio e dell’azienda e ne ripercorrono le vicende politico-istituzionali, anche con l’ausilio di fonti coeve e posteriori al condaghe. La sequenza dei saggi procede in realtà dal contesto al testo per consentire al lettore di calarsi gradualmente e con gli strumenti adeguati nella lettura di una fonte complessa e di grande fascino nel panorama della Sardegna medievale.
(Nuoro, Ilisso, Bibliotheca Sarda “Grandi opere”, 2013)
In Sardegna, durante i secoli XI-XIII, il termine condaghe designava un manoscritto in cui si registrava un negozio giuridico o una lite giudiziaria, oppure, per estensione, una raccolta di tali registrazioni. Tra i condaghes che si sono conservati, quello di S. Pietro di Silki, che è annoverato tra i più antichi monumenti della lingua romanza, rappresenta l’esempio più considerevole sul piano quantitativo, ma la sua rilevanza è data anche dall’antichità delle schede che vi sono trasmesse (alcune risalenti alla seconda metà dell’XI secolo) e dall’ampiezza dell’arco temporale che ricoprono (le registrazioni giungono fino alla metà del XIII).
La presente pubblicazione giunge a oltre un secolo dalla precedente edizione del testo a cura di Giuliano Bonazzi, cui sono seguite due ristampe (nel 1979 e nel 1997) e una significativa serie di saggi dedicati agli aspetti cronologici e linguistici e ai contenuti politico-istituzionali, sociali, economici e geografici relativi al giudicato di Torres. “Il condaghe” per eccellenza è diventato così una delle fonti privilegiate per lo studio della Sardegna medievale mentre, paradossalmente, sono stati estremamente esigui gli studi sullo stesso codice e sul soggetto produttore. Attraverso questa nuova edizione, fondata su un’analisi autoptica del manoscritto, si intende pertanto restituire la dovuta centralità al testo, evidenziandone le caratteristiche di ordine codicologico, paleografico e diplomatistico, ma allo stesso tempo cercando anche di andare incontro a un pubblico di non specialisti.
I saggi introduttivi, corredati di una cronotassi delle badesse e dei priori di S. Pietro di Silki e dei giudici di Torres e di un’appendice fotografica e cartografica (quest’ultima dedicata alle curatorias del giudicato di Torres e agli insediamenti documentati nel condaghe), si propongono di ricostruire un quadro complessivo della storia dell’ente, dell’organizzazione del cenobio e dell’azienda e ne ripercorrono le vicende politico-istituzionali, anche con l’ausilio di fonti coeve e posteriori al condaghe. La sequenza dei saggi procede in realtà dal contesto al testo per consentire al lettore di calarsi gradualmente e con gli strumenti adeguati nella lettura di una fonte complessa e di grande fascino nel panorama della Sardegna medievale.
1. Il monastero di S. Pietro di Silki dalle origini al 1467 1.1 La storia dell’ente 1.2 L’organizzazione del cenobio (XI-XIII secolo) 1.3 L’azienda di S. Pietro di Silki (XI-XIII secolo) Tavole cronologiche Appendice cartografica 2. Il manoscritto 2.1 La genesi del codice 2.2 Tipologia degli atti 2.3 La storia recente 2.4 Descrizione del codice Bibliografia Criteri di edizione Testo e traduzione Note al testo Glossario Indice toponomastico Indice onomastico | |